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I motivi che più facilmente ti allontanano dalla creazione del tuo piano editoriale potrebbero essere tra questi 3:

  1. Prepararlo ti richiede troppo tempo
  2. Non sai esattamente da dove cominciare
  3. Temi di sentirti intrappolata in uno schema, senza più spontaneità


1.Prepararlo ti richiede troppo tempo

É vero, come per ogni azione strategica della tua comunicazione mettersi a scrivere un piano editoriale richiede del tempo. Serve del tempo di qualità per fare ricerca, ascoltare, scegliere i propri obiettivi e studiare i contenuti per arrivarci. Ma è tempo ben speso, perché è  l’unico modo per segnare una strada da seguire che ti porti davvero dove desideri.

Le buone notizie che possono darti sono:

  •  una volta segnata la strada con il tuo piano editoriale, sarà molto più facile preparare i singoli contenuti,
  •  sul lungo periodo risparmi molto più tempo preparando il piano editoriale rispetto a dover ideare e scrivere da zero i tuoi contenuti di volta in volta,
  •  più ti alleni a preparare i tuoi piani editoriali e meno tempo ci metterai,
  •  se ti prendi del tempo per dedicarti solo e unicamente al piano editoriale, vedrai che sarai più concentrata e produttiva e lo scriverai più velocemente.


Vorrei darti ancora qualche consiglio in più, su come potresti provare a ottimizzare i tempi per la scrittura del piano editoriale:

  • Ragiona su quali sono i temi fondanti per il tuo brand personale. Potresti individuare da 3 a 5 temi massimo e parti sempre alimentando questi argomenti.
  • Definisci un momento ben preciso in cui dedicarti solo al tuo piano editoriale e (magari) anche alla scrittura e programmazione dei tuoi contenuti.
  • Valorizza i contenuti che hai già scritto. Riprendili sotto altri punti di vista, riproponili, trasformali in nuovi formati per distribuirli anche su altri canali.

2.Non sai esattamente da dove cominciare:

Ci sono tanti modi in cui puoi creare un piano editoriale che sia utile a raggiungere i tuoi obiettivi, è importante che tu riesca a capire qual è la modalità che fa per te.
Se non sai da che parte iniziare, metterti in ascolto e andare a rivedere tutti gli scambi che hai già avuto con le tue persone è sempre una buona idea. Il piano editoriale, come strumento guida, può avere tanti formati diversi. Ognuno può trovare il suo. Il bello sta proprio nelle varie scelte legate al proprio piano personale e per farle, prima di scegliere, serve ascoltare.

  • Ti parlo in modo più dettagliato dell’ascolto come primo passo della creazione del piano editoriale in questo articolo Come impostare il tuo piano editoriale
  • o anche riascoltare la diretta che ho dedicato all’ABC del piano editoriale, salvata nel Gruppo FB. Ti aiuterà a capire meglio che cos’è un piano editoriale e cosa puoi fare da subito per realizzarlo.

3.Temi di sentirti intrappolata in uno schema, senza più spontaneità:


La riflessione a mente fredda che fai quando ti metti a ragionare sul tuo piano editoriale fissa delle basi. Puoi immaginarli come dei sassi pesanti che segnano il cammino della tua comunicazione futura. Quei sassi (i contenuti che prepari prima e programmi) restano lì e indicano la direzione della tua comunicazione rendendola chiara a chi ti legge e puntando all’obiettivo.
A questo cammino segnato tu potrai aggiungere in ogni momento i tuoi pensieri, riflessioni, illuminazioni. E non dovrai preoccuparti di tappare buchi o ragionare sulla strategia perché quella generale è già fatta. Più la tua comunicazione sarà impostata e programmata in anticipo e più avrai tempo per essere davvero libera di ricercare ispirazioni e parlare di te e del tuo lavoro liberamente
Più pianifichi i tuoi contenuti strategici in anticipo e più avrai tempo per essere libera di fare ricerca, inseguire nuove strade e proporre il tuo pensiero a briglie sciolte. Sarà proprio la tranquillità di aver già definito la strada maestra dei tuoi contenuti, a renderti libera di esprimerti e di aggiungere anche contenuti legati al momento che stai vivendo.

Il tuo piano editoriale come sta? L’hai aggiornato, rivisto, trasformato nel tempo? Ti sei stancata di prepararlo? O non hai mai iniziato a crearne uno?

Ho creato un planner scaricabile molto snello, che parte invitandoti a fissare i tuoi obiettivi e i tuoi argomenti e poi ti permette di compilare e osservare i contenuti e i loro tempi. Ho già impostato una versione del mese in bianco e nero (se sei più minimalista e pragmatica) e una versione con i colori della mia palette (se ti ispirano calma e concentrazione).
Se vuoi averlo per creare il tuo piano editoriale, ti invito a iscriverti alla mia newsletter Serena.

Se potessi scegliere l’ambiente ideale nel quale dedicarti con tutta te stessa alla comunicazione della tua attività, quale luogo selezioneresti?

Pensaci per un attimo, prima di andare avanti con la lettura. Puoi scegliere qualsiasi spazio come tuo luogo d’elezione, quello che ti concilia la concentrazione, la creatività, l’ispirazione.

In quale tipo di spazio ti senti meglio? Un ambiente intimo e limitato o uno arioso e senza confini? Tra un angolino e un open space, quale preferiresti?
Quali sono le atmosfere che conciliano di più il tuo focus? Ti piacerebbe di più un ambiente ben illuminato o una luce più fioca e rarefatta? Cosa ne pensi di una musica in sottofondo, meglio il silenzio assoluto?
Che caratteristiche essenziali ha lo spazio che ti aiuta a concentrarti o a scrivere? É in ordine e ha tanto spazio libero oppure è personalizzato con immagini e colori?

Il mio rifugio è un prato

La mia scelta personale è un luogo del passato. Mi capita di pensare spesso ad un luogo su tutti, quando mi immagino a preparare i miei contenuti futuri e a pianificare la mia comunicazione. É un luogo legato ai miei ricordi: il prato dietro casa in cui scappavo nei lunghi pomeriggi da adolescente. Ripenso a quel senso di libertà e di pienezza che respiravo lì fuori, nascosta dall’erba alta. 

Quel prato ritorna spesso nei miei pensieri anche oggi, quando sento il bisogno di allontanarmi dalla confusione che sento dentro e che mi avvolge fuori, per abbracciare un luogo e un tempo da assaporare solo per me stessa.

Ricerca il tuo rifugio

Ti sto parlando di luoghi che favoriscono la nostra immaginazione e la nostra concentrazione, perché sono convinta che se hai voglia di tornare a sentirti ispirata, focalizzata, energica, quello di cui hai bisogno è uno spazio in cui ti senti bene e un tempo solo per la tua comunicazione.

É da questa profonda convinzione che in questo articolo ti invito a cercare il tuo rifugio per la comunicazione.


Ti starai chiedendo: cos’è il tuo rifugio per la comunicazione?
É quel luogo in cui stai bene, in cui sai che puoi fermarti e respirare, quell’angolo di mondo che favorisce la tua ispirazione e ti aiuta a sentirti libera di esprimerti.

“Gli spazi sono forme di relazione”

Mi è rimasto impresso un concetto, sull’ambiente in cui lavoriamo, che ho ascoltato in uno degli speech del Freelancecamp di due anni fa.
Gli spazi sono forme di relazione,” spiegava Nadia Panato: “relazione tra pieni e vuoti, tra dentro e fuori, tra parole e silenzio. Lo spazio diventa fisico e assume senso quando noi lo percorriamo, quando dentro vi accade qualcosa”.

Allora con lo spazio che eleggiamo per lavorare e per dedicarci alla comunicazione del nostro lavoro, vale la pena fermarci un attimo e chiederci: che relazione intendiamo favorire in questo ambiente, dove passiamo gran parte del nostro tempo?
Qui io mi soffermo sulla prima forma di relazione, che io penso sia quella fra te e lo spazio in cui entri, passi, ti fermi. Poi, naturalmente, lo spazio che scegli per lavorare parlerà di te e del tuo brand anche agli altri. Ma questo è un discorso molto interessante che terremo per un altro momento.

Com’è fatto un rifugio per la comunicazione?

Prima di comunicare devi avere ben chiaro quale messaggio vuoi mandare all’esterno (puoi trovare un approfondimento su questo punto in questo articolo intitolato Prima scopri chi sei e poi comunichi). Prima di comunicare è importante che ci sia una fase di riflessione e di analisi per studiare l’obiettivo della tua comunicazione e una strategia strutturata in cui intendi raggiungerlo.

Io trovo che sia essenziale, per l’efficacia della tua comunicazione, che tu abbia dei momenti dedicati unicamente alla riflessione, allo studio e alla pianificazione. Solo questa fase di (apparente) stasi e riordino delle idee può prepararti a comunicare te stessa e il tuo brand in modo efficace. E per concentrarti ed entrare nel flusso della tua comunicazione il mio consiglio spassionato è quello di ricercare un rifugio adatto, che incoraggi analisi, lucidità, focus.
Ferma del tempo ed eleggi un luogo (che a me piace chiamare rifugio) solo per te e per la tua comunicazione.

Come deve essere fatto il tuo rifugio?

Non ci sono regole prestabilite.  Devi sentirlo tuo.
Deve favorire in te le emozioni e le azioni di cui senti il bisogno in quel momento: può essere la tranquillità come la visione e la creatività.
Ad alcune di noi potrebbe servire il silenzio più assoluto, mentre per altre un sottofondo musicale potrebbe conciliare la concentrazione. Potrebbe essere un luogo dove lavorare da sola o uno spazio in co-working per non sentirti isolata e favorire lo scambio con gli altri.
L’unica caratteristica che deve avere il luogo che scegli come tuo rifugio è che sia piacevole per te, che sappia evocare in te l’atmosfera che desideri, nient’altro.
Ti consiglio di fare in modo di ricercare un momento ed uno spazio in cui metterti al centro e coccolarti, oltre che riflettere su quello che intendi comunicare agli altri.

Pensi di aver trovato lo spazio più adatto per il tuo rifugio? Fai una prova e cerca di fare attenzione a come ti fa sentire quando lavori.
Quando l’avrai individuato con sicurezza, se hai voglia vieni a raccontarmi qual è. Sono curiosa di leggerti.

Scarica il freebie Crea il tuo rifugio con tutti i miei consigli per trovare il tuo spazio per comunicare.
Iscrivendoti alla newsletter Serena scarichi subito come regalo il piccolo manuale Pianifica la tua comunicazione senza ansia e Crea il tuo rifugio è il secondo capitolo. Dentro troverai anche un Rituale di respirazione, con la guida passo passo di Margherita Palmieri, scienziata del respiro, per aiutarti con un semplice esercizio a ritrovare calma e concentrazione.

Se dopo aver trovato il tuo spazio per comunicare vorresti anche dare valore al tempo che dedichi alla tua comunicazione, puoi leggere l’articolo Trova il tuo tempo.

In questo articolo ti racconto perché, nella mia visione, quando lavori alla tua comunicazione, il momento di ascolto e di conoscenza di te stessa ha la precedenza su tutto.

Prima di iniziare a comunicare verso l’esterno, ti serve chiarezza. Mi riferisco a una chiarezza interiore, semplice e cristallina. E sai perché? Perché tu come persona arrivi prima di tutto
La tua comunicazione è solo uno strumento per esprimere te stessa e per rispecchiarti davvero dovrebbe fondarsi sulla tua identità.


Puoi pensare alla comunicazione come all’acqua di un lago: se non è chiara e limpida innanzitutto per te, non potrà mai esserlo per gli altri.
Ecco, la tua comunicazione è come quell’acqua: dovrebbe rifletterti.

1 Chi sei tu e cosa ti distingue da tutti gli altri.
La partenza del tuo percorso, almeno di quello che io posso consigliarti, sta tutta qui.
Infatti, nel mio lavoro la prima fase è sempre quella di ascoltare a fondo le donne che scelgono di farsi accompagnare da me. Io faccio solo le domande e poi mi fermo ad ascoltare loro.
Perché solo scoprendo e riconoscendo in profondità i tuoi tratti più personali, il tuo modo unico di fare e i tuoi desideri, posso tracciare il tuo brand personale e il tuo stile di comunicare.

Non devi cambiare il tuo modo di essere per presentarti online, non esiste un solo modo o un modo più giusto di un altro.
Fai i passi che ritieni giusti per te, quelli che ti avvicinano all’obiettivo che ti sei posta. Se ci sarà da superare alcune tue paure, ben venga, sarà una sfida, ma non devi farlo solo perché è un trend o perché lo fanno gli altri.
Il lavoro iniziale sul tuo brand personale ti aiuta proprio in questo senso, a valorizzare gli aspetti del tuo carattere che mettono in luce la tua unicità.
Se fai questo lavoro ancora prima di iniziare a comunicare, sarai tu a scegliere su cosa puntare e quali aspetti mostrare di te stessa (perché funzionali ai tuoi obiettivi) e ti sentirai libera di spaziare tra quegli argomenti senza pressioni esterne. Le persone ti riconosceranno e si avvicineranno a te proprio per quei tratti della tua personalità

Non tentare di creare un prodotto di te stesso, non sei una merce,  hai bisogno solo di trovare chi ti apprezza.

Lo puoi fare solo attraverso l’esempio. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, diceva Mahatma Gandhi, perché le persone amano unirsi a chi è in viaggio, non a chi è fermo in attesa di un’opportunità“. dal libro Dimmi chi sei di Riccardo Scandellari

Il tuo brand è l’incontro tra chi sei tu e il valore che sai creare. Il mix irripetibile tra le competenze e abilità che usi per rispondere al bisogno e al desiderio delle tue persone,
e i tratti distintivi della tua personalità.
Quando tutti i mattoncini che compongono il tuo brand tracciano la tua unicità, senza crepe (vale a dire che sono coerenti, si tengono insieme tra loro), con il passare del tempo non solo ti farai riconoscere ma sarai percepita dalle persone come familiare. E potrai accompagnarle alla scoperta del tuo mondo. 

Noi abbiamo gran fretta di costruire un telegrafo dal Maine al Texas; ma il Maine e il Texas potrebbe darsi che non abbiano nulla di importante da comunicarsi”. Henry David Thoreau

Questa citazione mi serve per chiederti: hai pensato innanzitutto a cosa vuoi comunicare?

2 Qual è il tuo messaggio più importante?
É quando ti sento decisa, convinta, appassionata, mentre mi spieghi quello che ami del tuo lavoro, che capisco di essere vicina a quello che davvero ti tocca e ti muove.
Si erge davanti a noi il fondamento di tutto, il nocciolo del messaggio del tuo brand. Sono i tuoi valori, quello in cui credi e che metti in pratica ogni giorno a stare sotto, in profondità, a nutrire ogni tuo contenuto e a legare ogni pezzo della tua comunicazione come un filo indissolubile.

Insieme ripartiamo da qui, dalla tua essenza, dalla sostanza del messaggio che vuoi mandare nel mondo.
La forma potrà cambiare nel tempo e, di volta in volta, a seconda del canali di comunicazione che sceglierai di presidiare. Ma a nulla servirà studiare la sua presentazione, senza un messaggio forte e personale da comunicare. 

Quando sarai consapevole della personalità del tuo brand e pronta a inviare il tuo messaggio, questo mix unico e irripetibile sarà capace di avvicinare le persone, vibrare dentro di loro, accoglierle nel tuo mondo e instaurare una relazione calda e accogliente con loro. Questa è la comunicazione personale che io ricerco.

Se ti piacerebbe creare il tuo brand insieme a me, ci sono le mie consulenze personalizzate Radici e Ninfea, il corso online perfetto per iniziare (il prossimo corso parte il 12 aprile!). Sono semplici, rispettosi e gentili, come me.

Ti ricordi qual è il lavoro che volevi fare “da grande”?

In questi giorni sui miei account social volevo raccontare qualcosa di più personale di me perché avevo la sensazione di essere un po’ troppo seriosa. Il mio obiettivo è quello di condividere consigli utili per la comunicazione delle libere professioniste ma, mentre ogni tanto invito a esporsi un pochino e a parlare di sé, mi sono resa conto che rischio di non farmi conoscere io.

Così ho condiviso un ricordo che mi era tornato in mente e mi aveva fatto sorridere: il primo lavoro che io abbia mai deciso coscientemente di fare è stato quello di salvare le balene. Ci sta, no? Ad una bambina nata e cresciuta nella ridente Pianura Padana viene quasi naturale pensarci!

A parte giocarci in salotto, per pomeriggi interi insieme con le mie amiche (a salvare le balene), non ho più seguito questa illuminazione.
Se ci ripenso oggi, però, questa mia decisione, spinta da una campagna di sensibilizzazione degli anni ‘90 di Greenpeace, sa dirmi molte cose sulla mia propensione e sulle mie scelte professionali anche oggi.

Ogni tanto tornare con la mente a quando eravamo bambini, ai nostri desideri e alle nostre speranze, ci può dare degli indizi inaspettati per aiutarci a capire chi vogliamo diventare.

Come per ogni nostro obiettivo (personale e professionale) dobbiamo innanzitutto sapere da dove partiamo per decidere dove intendiamo arrivare, anche per la nostra comunicazione è importante fare chiarezza, scoprire chi siamo e decidere chi vogliamo diventare e chi scegliamo di essere, come professioniste.

Per questo ti rivolgo questa domanda: ci ripensi mai al primo lavoro che avevi scelto di fare da grande?
Forse potrebbe aiutarti a raddrizzare la rotta anche nella tua professione e nella tua comunicazione di oggi.


Se hai voglia di condividere con me il tuo primo ricordo, scrivilo nei commenti! Oppure condividi su Instagram questo template che ho preparato.
Sono curiosa di leggerti 🙂