Tra le domande più quotate delle professioniste che comunicano online c’è questa: “Come posso farmi trovare dalle mamme?”

La risposta non può essere una soltanto. Ogni professionista potrebbe crearsi un piano in più step, da seguire per riuscire ad essere presente in quei luoghi (reali e virtuali) dove le mamme cercano informazioni, cercano supporto, cercano condivisione.

Personalmente consiglio sempre di partire con l’ascoltare le mamme a cui ci rivolge, prima di muoversi in qualsiasi direzione. Dopo ci si può mettere a ragionare sui diversi punti di contatto che esistono già tra noi e le mamme a cui vorremmo parlare. Unirsi ad altre professioniste materno-infantili aiuta sia a creare proposte più complete sia a comunicare ad un pubblico più vasto. Dall’ascolto possono nascere anche i temi di cui parlare, che sia in incontri sul territorio o nella propria comunicazione online.

In questo articolo ti racconto quali sono i primi step per farsi trovare, che consiglio di solito ad una professionista che supporta le mamme. Ogni step è una domanda a cui trovare la propria personale risposta.

1. Sai dove sono le mamme?
Hai già fatto delle riflessioni su dove possono effettivamente trovarsi tra loro le mamme?


Questa è la prima domanda da farsi. Se vuoi essere trovata dalle mamme, infatti, devi sapere dove essere presente e quali luoghi frequentare tu per prima.

E mi raccomando: considera sia i luoghi fisici intorno a te sia i luoghi online, come i forum, i Gruppi Facebook di mamme di un paese o una città, i profili Instagram di professioniste del settore molto seguite dalle mamme.

Cerca le tue risposte su dove ti aspetteresti di trovare le mamme.

Prepara la tua lista: segna su un foglio o sul cellulare o sul pc tutti i luoghi in cui ti aspetti di trovare delle mamme.

Dopodiché ti invito anche ad andare a vedere se ci sono davvero. Questa fase di verifica e di ricerca è fondamentale per accertarti che le persone a cui ti rivolgi frequentino i luoghi che ti aspetteresti.

Hai controllato? Adesso possiamo passare al prossimo step:

2. Sei presente nei luoghi dove si trovano le mamme?
Avete dei punti di contatto in comune?

Se ancora non ci sei, ti propongo di pensare ad un piano graduale per iniziare a presidiare i luoghi più strategici in cui intendi farti trovare dalle mamme giuste per te.

Cosa intendo per piano graduale? Parti con selezionare al massimo 3 posti, tra quelli che hai scritto nella tua lista.

Scegli 3 luoghi che pensi possano essere molto favorevoli per incontrare delle nuove mamme e per farlo anche nel modo che più ti senti.

Partirai da quei 3 luoghi.

Se sono dei posti fisici vicini a te, inizia con il pensare uno per uno se hai già qualche contatto al loro interno che possa introdurti o preparati per andare a presentarti e far conoscere quello che fai. In caso di luoghi virtuali, come forum, gruppi o pagine sui social, inizia a frequentarli in modo regolare, partecipando alle conversazioni se toccano degli argomenti che ti competono, offrendo il tuo supporto o esprimendo la tua opinione professionale nei commenti.

Se sei già presente nei luoghi frequentati dalle mamme con cui desidereresti lavorare, potrebbe essere l’occasione per fare una panoramica di insieme e di rivedere un po’ la tua presenza. Ha bisogno di essere aggiornata? Le informazioni sono corrette? Hai lasciato un po’ indietro la tua partecipazione?

Potrebbe darsi che in alcuni luoghi non abbia più senso esserci come prima, per andare alla ricerca di nuovi punti di contatto. Oppure potresti renderti conto di essere presente in troppi luoghi diversi e non riuscire a gestirli tutti come vorresti. Sfrutta questo momento per fare un po’ il punto e selezionare solo i punti più importanti.

3. In che modo sei presente in questi luoghi?
La tua è una presenza ragionata e strutturata o saltuaria e incostante?

La terza domanda, dal punto di vista comunicativo è la più importante. Una volta che hai la tua lista di luoghi vicini e virtuali dove puoi farti trovare dalle mamme, infatti, è il momento di capire cosa possono pensare le mamme una volta che ti hanno individuata e conosciuta.

Per aiutarti in questo terzo step prova a chiederti questo: quando una mamma in linea con te dovesse venire in un centro nel quale tieni un incontro gratuito, entrare nella tua pagina sui social o prendere un tuo volantino, che impressione si farebbe nei primi 5 secondi?

Che emozione proverebbe?

Sarebbe tutto chiaro per lei da capire?

Per quanto riguarda i tuoi luoghi virtuali, ti consiglio di guardare i tuoi profili social e il tuo sito come se fosse la prima volta che li vedi.

Immedesimati in una mamma che non sa niente di te se arriva nella tua pagina Instagram dalla tua bio e dai tuoi ultimi post ha la possibilità di capire subito di che cosa ti occupi e se fai per lei?

I primi secondi sono quelli in cui ci facciamo un’idea della professionista che abbiamo di fronte e delle informazioni che dà. Capiamo subito se sta parlando anche con noi e potrebbe interessarci.

Quindi tu, professionista materno-infantile che comunica anche online, cosa puoi fare?

Riporre grande attenzione alle informazioni presenti su ogni canale che hai scelto di presidiare, devono essere aggiornate, chiare e personali. Questo perché il passo successivo al farci trovare, è che le mamme giuste per noi ci scelgano.


Vorresti essere trovata dalle mamme in linea con te?

Se vorresti che le mamme giuste ti trovassero e senti il bisogno di un supporto, con la consulenza Primi Passi puoi lavorare insieme a me proprio su quelle azioni che possono aiutarti ad essere trovata dalle mamme.
Scopri di più sulla consulenza nella pagina dedicata a Primi Passi

In questo articolo vorrei parlarti di quanto è importante essere consapevoli di chi siamo, come persone e come professioniste, per riuscire a sentirci più sicure nel momento in cui comunichiamo con le mamme e i papà.

Il punto di partenza, in ogni mia consulenza di comunicazione, infatti parte dalla risposta ad una domanda all’apparenza molto semplice: “Tu chi sei, come professionista?”.
La riflessione che nasce e che si sviluppa da qui, dopo un lavoro approfondito ti conduce a dare una risposta chiara, semplice e autentica. Solo quando sai esattamente chi sei e quale valore puoi portare, puoi comunicarlo anche agli altri.

Andiamo a vedere che cosa puoi fare per iniziare la ricerca della tua risposta personale a quella grande domanda.

1. Escludi tutto ciò che non sei

Quando si tratta di parlare di noi, raccontarci, presentarci, non è mai facile. É complicato per molti motivi diversi: ad esempio perché la nostra personalità non è granitica ma è in continua evoluzione quindi potremmo avere attitudini e umori molto diversi tra loro, nel tempo, e poi perché significa esporci per come siamo quindi rischiare anche di non piacere a tutti (piccolo spoiler: sarà così. a qualcuno piacerai tanto e a qualcuno no, è naturale e va benissimo),

Un consiglio con un’azione facile da fare per uscire dall’imbarazzo della tua presentazione:

Se ti senti bloccata e non riesci a descrivere bene chi sei, prova a partire da tutto ciò che non sei. Fai il ragionamento opposto e prova a rispondere alla domanda: “Chi non sei e non sarai mai nella tua vita? Quali caratteristiche non sono proprio da te?”

Partendo da tutto ciò che non sei, procedendo gradualmente per esclusione, man mano si delineerà anche un’idea più chiara, per contrasto, delle peculiarità che ti descrivono meglio.

Prendi un foglio e dividilo a metà; da una parte scrivi “Tutto quello che non sei”. Man mano che la compili, ti verrà naturale iniziare a scrivere anche “quello che invece sei”. Ti starai così avvicinando alla tua presentazione personale: eccoti qui, tu sei questa qui.

2. Riconosci i tuoi punti più luminosi

Se sei come me, sarai molto brava a vedere e sottolineare i tuoi limiti e molto meno preparata a valorizzare i tuoi punti di forza. Di difetti te ne posso elencare subito una sfilza, per parlarti dei miei pregi ci metto molto di più.
Ecco, anche individuare i propri punti di forza non è un’azione così scontata o che viene spontanea a tutti. Ma è una riflessione che dobbiamo fare sia se siamo all’inizio della nostra attività in proprio sia se stiamo portando avanti il nostro progetto personale da un po’.

Prendere coscienza di quali sono le nostre caratteristiche più apprezzate come professioniste è un passaggio fondamentale da fare, perché ci renderà più consapevoli e sicure nella pratica e perché a livello strategico sapremo a cosa dare più spazio nel momento in cui ci presentiamo o parliamo con una mamma.

Un consiglio con un’azione facile da fare per individuare i tuoi punti più luminosi:

Se ti risulta difficile trovare quali sono quelle caratteristiche peculiari che ti rendono brava nel tuo lavoro e ti distinguono dalle altre professioniste, chiedi agli altri.

Chiedi alle persone che conosci e di cui ti fidi, possono essere familiari p amici, meglio se colleghe o persone con le quali hai lavorato perché ti conoscono nell’ambito professionale, che in questo caso è quello che ci interessa di più. Chiedi a loro quali sono gli aspetti del tuo modo di lavorare che spiccano di più, quali sono secondo loro i più efficaci, quali sono le caratteristiche che ti distinguono dalle professioniste che fanno il tuo stesso lavoro.

3. Fatti conoscere

Ci vuole un po’ di coraggio per esternare il nostro pensiero, la nostra quotidianità professionale o le nostre passioni, eppure sono proprio questi aspetti legati alla nostra personalità che guidano le mamme a seguirci e a sceglierci come professioniste (ostetriche, doule, osteopate, educatrici etc.)

Un consiglio con un’azione facile da fare per iniziare a farti conoscere anche come persona e non solo come professionista:

Vai a ripensare a un tuo interesse, un tuo passatempo, una tua passione, anche slegati dalla tua professione ma comunque in linea con i tuoi valori e con l’immagine professionale che vuoi dare di te, di cui ti piacerebbe e di cui ti senti di parlare con chi ti segue. Selezionane solo uno, per cominciare.
Chiediti come potrebbe essere recepita dalle mamme a cui ti rivolgi quella caratteristica, quel tuo particolare hobby o interesse,

Potrebbe riuscire a raccontare qualcosa di te, molto più velocemente di tanti post e racconti sul tema? Potrebbe incuriosirle e intrattenerle? Potrebbe essere qualcosa che vi accomuna?

Se la risposta a una di queste domande è sì, hai trovato un argomento personale che ti distingue e ti appassiona, di cui non hai timore di parlare, e che puoi inserire subito nella comunicazione regolare con le “tue mamme”.

Percorso gratuito via email per trovare la tua unicità e comunicarla:

Se ti ho fatto venire voglia di comunicare chi sei, puoi anche seguire il Percorso gratuito per le professioniste della maternità: Trova la tua unicità e saprai sempre cosa scrivere. Puoi iscriverti quando vuoi e per 5 giorni riceverai un’email al giorno nella quale ti accompagno alla ricerca dei temi cardine della tua comunicazione da professionista. Seguendo il percorso riceverai la mia guida (in formato di testo e di video) e i template che puoi scaricare per fare gli esercizi in autonomia.

Alla fine del percorso gratuito avrai individuato i 5 temi personali che ti distinguono e ti sentirai più convinta e sicura nella tua comunicazione professionale.

Qual è l’elemento della tua identità di brand che più di ogni altro racchiude la tua essenza e la fa passare oltre lo schermo in un batter d’occhio? Senza ombra di dubbio le tue foto.

Con le tue immagini comunichi chi sei, cosa fai, cosa prometti, a chi ti legge. Hai l’opportunità di creare subito una connessione, di farti conoscere, di trasmettere il tuo stato d’animo.

Per fare in modo che le foto che condividi riescano a comunicare il tuo brand personale, ti puoi preparare in anticipo e arrivare preparata al momento dello shooting fotografico con le idee ben chiare su quello che vuoi e con una lista di immagini da scattare. Alla fine dell’articolo trovi anche la checklist scaricabile, per non perderti nessun passaggio.

Parti dalla fine: qual è l’obiettivo delle foto

Come sempre, prima di mettersi in azione ti consiglio di farti una domanda importante e di ragionare innanzitutto sul tuo obiettivo. Chiediti: a cosa serviranno le foto che stai per scattare?

  • Sei all’inizio e vuoi presentarti e farti conoscere, come artigiana o professionista?
  • Senti che è arrivato il momento di arricchire il tuo racconto fotografico con nuovi scatti perché quelli che hai non ti rappresentano più a pieno. Ricerchi delle nuove immagini capaci di valorizzare chi sei oggi.
  • Hai fatto rebranding, il tuo brand è evoluto, la tua offerta è cambiata (poco o tanto) e vuoi far percepire meglio il beneficio che sai dare con il tuo lavoro.
  • Hai semplicemente voglia di dare una rinfrescata al tuo brand e alla tua comunicazione, con delle nuove foto.

Come vedi sono obiettivi molto diversi tra loro e averli ben chiari fin dall’inizio ti permette di prepararti e scattare seguendo una direzione ben precisa, avvicinandoti quindi al tuo obiettivo. Non rischierai così ti farti prendere dall’ispirazione o dal momento e di ritrovarti con delle immagini uguali a tutte le altre o che non sanno raccontarti a pieno.

Le foto per un brand personale

Ho iniziato sottolineando l’importanza di avere consapevolezza dello scopo che le foto hanno per te, con un elenco di obiettivi specifici. Qualsiasi sia il tuo obiettivo, le foto che usi nella comunicazione del tuo brand personale, in generale, ti fanno conoscere per come sei e per come fai quello che fai tu.

Sono un pezzetto della tua identità di brand, una presentazione che arriva in una manciata di secondi e ha la potenzialità di creare subito una connessione con chi ti guarda. Essendo un pezzo del puzzle, vanno sempre pensate rispetto all’intero ecosistema della tua comunicazione e della tua presenza online che dovrebbe restare coerente e riconoscibile nel tempo.

Quindi le immagini rinforzano la tua identità di brand, valorizzano la tua unicità e creano empatia e fiducia con chi ti legge.

Risparmia tempo, preparati per lo shooting

Prima di organizzare uno shooting fotografico (sia nel caso in cui sia tu a scattare, sia nel caso in cui ti stia affidando ad un/una professionista) vale la pena fare un piccolo studio, dedicare del tempo alla ricerca su di sé e sulla propria nicchia.


Questo ti assicurerà delle immagini che sanno davvero parlare di te e che durano del tempo. Infatti se ci ragioni prima non sarà necessario organizzare tanti shooting, possono essere più che sufficienti uno shooting o due all’anno, se ben preparati e organizzati. In questo modo risparmierai moltissimo tempo e otterrai degli scatti coordinate e riconoscibili.

recensione

Seleziona ciò che ti rende unica e riconoscibile

Per definire che cosa ti rende unica e ti distingue dagli altri, ti invito a ragionare sulla tua identità di brand.

Scrivi nero su bianco, o riprendi in mano ci hai riflettuto da poco, tutti i fattori che possono esprimere la tua unicità:

  • i tuoi valori
  • il tuo perché
  • la tua storia
  • la tua personalità di brand
  • la promessa che fai al/alla tuo/tua cliente

Adesso che hai segnato i tuoi punti distintivi, puoi elaborare quali sono i concetti chiave che desideri evidenziare con le tue foto.

Ripartendo da quello che hai appena scritto, seleziona delle parole in grado di identificare te stessa, quello che fai e come le fai. Saranno le tue parole guida.

Queste parole sono delle guide perché ti indicano la via da seguire (da sola o insieme al fotografo/a professionista) in tutte le scelte successive.
Se mantieni la rotta, facendoti condurre dalle tue parole guida, il risultato sarà coerente con il tuo brand e capace di valorizzarlo. Questi concetti guida ti aiuteranno nelle prossime fasi, come la scelta dell’atmosfera che vuoi creare, del luogo dove scattare (interno o esterno), della luce, degli oggetti che parleranno di te e che sottolineeranno il tuo messaggio.

Concentrati sulle persone a cui stai parlando

Le immagini di brand non hanno solo il compito di far capire chi sei tu ma anche quello di avvicinare e risuonare nelle tue persone. Sposta l’attenzione su di loro, sul momento in cui incontreranno le tue foto. Potrebbero vederle in modo sfuggevole all’interno del feed dei loro social, oppure in modo intenzionale quando arrivano nel tuo sito. Anche il momento che stanno vivendo loro ha il suo peso: stanno facendo una ricerca ragionata o capitano sulle tue foto per caso?

Inizia a pensare a come vuoi far sentire chi ti guarda. Che emozione vorresti che provassero, a pelle, quando entrano in contatto con le tue immagini?

Se può aiutarti, in questa fase ha senso riprendere anche in mano e soffermarsi sul beneficio che tu prometti alle persone. I tuoi scatti potrebbero raccontare o far intuire il vantaggio finale che si ottiene e farlo percepire subito a chi guarda.

Per ragionarci su, prova a rispondere anche a queste domande: che trasformazione porti nella vita delle persone? Come si sentono le persone dopo che hanno lavorato con te? Nelle tue risposte è segnata la direzione di fondo che potrai dare alle tue immagini.

Ricrea l’atmosfera che trasmetta le emozioni che desideri

Le emozioni che scegli di trasmettere attraverso le tue foto ti guidano nella scelta dell’atmosfera generale, del mood che andrai a ricreare.

Vai alla ricerca delle immagini che ti passano le stesse emozioni che hai selezionato prima. Puoi aiutarti con Pinterest, Instagram o banche dati di foto gratuite come Pexels.

Quando ne hai selezionate un certo numero, riguardale tutte insieme e cerca di capire quali sono gli elementi che accomunano le immagini che hai scelto.

É un certo tipo di luce? É l’ambiente accogliente, originale, rilassante? Sono immagini scattate all’interno o all’esterno? Sono le pose del soggetto che ti hanno ispirato? La sua espressione? O il suo abbigliamento?
A seconda delle risposte che ti dai, puoi individuare l’atmosfera generale che tu desideri, la luce, il set, la location, etc.

Ispirati e scegli colori, oggetti e simboli che rimandino a te

Quando ti stai preparando a scattare le tue prossime foto, una volta che hai ragionato bene sugli aspetti più pragmatici legati all’obiettivo finale e al messaggio legato al tuo brand personale, puoi dedicarti alla libera ispirazione.

Puoi preparare delle moodboard, selezionando immagini diverse che ti parlano e che vorresti in qualche modo ricreare. Nel momento in cui stai cercando immagini per il tuo collage, esci dal seminato e fatti ispirare da immagini diverse e inaspettate. Solo alla fine analizzale tutte insieme e ricerca gli elementi distintivi che te le hanno fatto scegliere.

Puoi farti ispirare dalla natura e dagli elementi naturali, domandandoti a quale ti senti più vicina con il tuo brand. Se fossi uno dei 4 elementi (terra, aria, acqua, fuoco) quale saresti? Se fossi una pianta o un animale? Se fossi una musica? Tutte le risposte che darai a queste domande sapranno suggerirti la direzione verso cui propendere con i tuoi nuovi scatti.

Per finire, non dimenticare quali sono le tonalità primarie della tua identità di brand. Questi colori sono quelli giusti per comunicare il tuo brand e trasmettere il messaggio e le emozioni che hai individuato prima? Se sì, in vista dello shooting fotografico seleziona tra gli oggetti che utilizzi per il tuo lavoro e i vestiti che indossi, quelli in palette.

Cerca di portare con te degli oggetti o dei simboli che racchiudano e comunichino i significati più essenziali del tuo brand personale e inizia a immaginare a come potrai valorizzarli con i prossimi scatti.

CHECK LIST PER PREPARARTI ALLE TUE FOTO DI BRAND
Se non vuoi dimenticarti nessun passaggio per prepararti al tuo prossimo shooting fotografico, puoi scaricare la check list per le foto di brand personale che ho preparato per te.

Vorresti un supporto concreto da parte mia, nella preparazione del tuo prossimo shooting di brand? Puoi chiedermelo quando vuoi, scrivendomi qui.

Show, don’t tell è uno dei principi della comunicazione del tuo brand. Lo tradurrei così: “Non limitarti a dirlo, dimostralo!”.

Cosa vuol dire? Significa che è molto più efficace mostrare i vantaggi diretti della tua proposta, rispetto alla semplice descrizione che puoi fare tu.
Per cui va benissimo spiegare con cura quello che sai fare per gli altri e scegliere le parole giuste per il tuo pubblico, a patto che ad un certo punto ti ricordi di lasciare la parola anche a loro. Innanzitutto perché i protagonisti della tua comunicazione sono le tue persone e non tu, e, in seconda battuta, perché non può esserci nulla di più rassicurante e significativo della loro esperienza diretta.

Cosa può frenarti dal chiedere recensioni

So (anche per esperienza personale) che tra creative e libere professioniste c’è una certa difficoltà e titubanza a richiedere recensioni sul proprio lavoro.
I motivi possono essere tanti: non si sa bene come formulare la richiesta di recensioni, si può avere paura di disturbare un cliente quando si è ormai terminato un percorso insieme, o ci si può vergognare temendo di chiedere troppo

Se anche tu senti uno di questi freni, vorrei farti ripensare al tuo percorso di acquisto quando ti capita di essere cliente.  Dopo una prima fase di esplorazione e ricerca (che può essere più o meno ordinata, più o meno lunga anche a seconda di quello che stai cercando), passi alla fase in cui sei più vicina all’acquisto e cerchi di valutare tutte le variabili sul piatto. In questo momento di valutazione, prova a ricordare: che peso hanno le recensioni di chi ha fatto esperienza del prodotto o servizio prima di te?

Ripensa a quando la cliente sei tu

Per me è diventato un fattore imprescindibile, vado sempre a leggermi qualche recensione per capire se quello che ho letto fino a lì è veritiero oppure no. Negli anni ho anche imparato a non prendere tutto quello che dicono i clienti come oro colato, perché ci sarà sempre chi è troppo entusiasta e chi al contrario è troppo critico. Ma, facendo un bilancio complessivo, baso sempre la mia decisione finale anche sui feedback che leggo online e sono grata a chi ha riportato la sua esperienza in modo che io non debba fare da apripista verso l’ignoto.

Sempre continuando questo ragionamento dalla parte dei clienti, nei casi in cui ho seguito un corso di un’altra professionista oppure ho richiesto una consulenza personalizzata, quando ricevo un invito a lasciare un feedback io lo apprezzo perché lo considero un modo sincero per ascoltare quello che ho da dire, una forma di professionalità e un segno che c’è volontà di migliorarsi. Se un prodotto, un corso, una consulenza sono stati utili e piacevoli è da anni ormai che mi sento coinvolta e ho voglia di valorizzarli con un commento personale. 

Tutti i vantaggi di chiedere una recensione

I vantaggi di richiedere un feedback/recensione dopo l’acquisto di un prodotto o la partecipazione ad un corso sono davvero tanti: 
per te

– hai l’opportunità di sapere davvero com’è andata, senza stare a immaginarlo o al contrario a temere cosa possono pensare le persone (esistono anche i questionari anonimi per lasciare a chi risponde proprio tutta la libertà di dire quello che pensa),

– le risposte che riceverai sono la “tua più grande fonte di apprendimento” (cit. di Bill Gates) perché se riesci ad analizzare in maniera lucida le eventuali critiche e i complimenti avrai da una parte una traccia chiara per migliorare quello che offri e dall’altra la sicurezza di quali sono i punti di forza.

per le persone a cui ti riferisci

– perché leggendo le parole di chi ci è già passato percepiranno una maggiore autenticità, si fideranno di più e si sentiranno rassicurati al pensiero di acquistare da te. Prima di cliccare “Acquista”, infatti, sentiamo tutti un piccolo brivido e temiamo di fare un errore. Ed è proprio in questo momento che le recensioni sono fondamentali.

Come puoi chiedere recensioni, da oggi

Come puoi fare in modo anche tu di rassicurare e convincere le persone che ti seguono?
Assicurandoti di raccogliere in modo regolare le risposte e le recensioni dei tuoi clienti. Non basta inserirne un paio nel sito e poi dimenticarsene. Ecco quello che puoi fare.

Crea un percorso da seguire sempre uguale, che termina con l’invio di un saluto personale e la richiesta di feedback finale.

Ti faccio degli esempi dei momenti migliori in cui mandare un questionario di feedback e recensioni:
– può essere alla fine di un corso online (inserisci un’email finale automatica),

– dopo la vendita di una tua creazione (aggiungi l’invito a lasciarti una recensione nell’email di conferma o in un’email che parte in automatico dopo qualche giorno dall’acquisto),

– al termine di un percorso personalizzato (con un messaggio personalizzato di saluto).

Se non sai bene cosa chiedere al tuo cliente, che domande fargli o come invitarlo a lasciarti una recensione, ho creato per te un questionario online che puoi scaricare e modificare come vuoi. Puoi scaricarlo subito qui.
Se vuoi ricevere tutti gli scaricabili sempre per prima, ti invito a iscriverti alla newsletter.

La recensione sigilla la relazione con il tuo cliente

Come quando sei all’inizio della conoscenza con un tuo potenziale cliente fai molta attenzione ai primi messaggi a cui rispondi in DM e alle richieste di preventivo, allo stesso modo anche la fase finale del rapporto con un cliente va gestita con grande cura.

Se riesci a rendere l’invito a lasciarti una recensione o un feedback un’azione automatica o parte integrante del saluto finale, vedrai che nel tempo riuscirai a collezionare tante recensioni diverse. E non correrai più il rischio di dimenticartene.

Gli strumenti che ti aiutano a raccogliere recensioni

Domande in Word:
se conosci i tuoi clienti e sai che non amano il pensiero di cliccare su link o scoprire nuove piattaforme digitali, anche un semplice documento in Word può essere un ottimo mezzo per chiedere un feedback. Preparalo con anticipo e allegalo all’email di ringraziamento e di saluto, invitando il tuo cliente a compilarlo e a rimandartelo.

Questionari online:
ci sono poi molti servizi gratuiti online che ti permettono di creare dei questionari attraenti da compilare con grande facilità.
A partire da Google Moduli, continuando con Survey Monkey e Typeform. Sono davvero intuitivi da compilare e offrono tante tipologie diverse di domande e risposte, alcuni di questi ti permettono di scegliere se far rispondere in maniera anonima, se vuoi lasciare tutta la libertà di rispondere quello che pensano ai tuoi clienti.

Messaggio informale su Whatsapp:
se nel tuo lavoro ti capita di instaurare relazioni molto amichevoli o per scambiare informazioni e prendere appuntamenti ripetuti usi molto Whatsapp, valutando sempre prima che sia un canale adatto per le tue persone, puoi anche semplicemente mandare un invito personale a scriverti una recensione con un messaggio su Whatsapp.

Le recensioni che funzionano hanno un nome e sono chiare

Concludo questo articolo dedicato alle recensioni con due consigli finali.

– Quando condividi una recensione, assicurati di poterla associare al nome e ai contatti della persona che te l’ha lasciata.

Le recensioni che funzionano davvero dimostrano che dietro c’è una persona reale, ovvero hanno un nome (possibilmente un cognome) e un link ai contatti professionali, se si tratta di altre professioniste. Quindi nel momento in cui li raccogli, chiedi alla persona se puoi utilizzare questi suoi dati prima di condividerli.

– Crea un questionario semplice e intuitivo, oltre che veloce da compilare (se può esserti utile, puoi scaricare quello che ho già creato)

Per favorire la compilazione di un modulo, qualsiasi esso sia, assicuriamoci che sia molto chiaro come si può rispondere e che il processo sia intuitivo e veloce.
Solo tu puoi sapere, a seconda delle persone a cui ti rivolgi, quanto tempo e impegno vuoi richiedere per compilare un questionario. Io consiglio un minimo di 2 fino a un massimo di 6 domande. In questo modo tu otterrai tanti spunti preziosi per migliorare, rispettando la loro opinione e il loro tempo prezioso.

Se sai che le recensioni sono importanti ma hai bisogno di una piccola spinta in più, ho preparato per te un Questionario di feedback e richiesta recensioni scaricabile da cui partire e che potrai modificare e personalizzare come vuoi. Scaricalo qui e poi modificalo secondo le tue esigenze.

Che tu sia all’inizio o presente online da anni, dedicarti al tuo brand vale sempre la pena e porta dei vantaggi molto concreti. Ne abbiamo parlato insieme anche in una diretta io e Marta Xerra (Digital Marketing Strategist), se vuoi ascoltarla eccola qui: Come ti aiuta il tuo brand.

Andiamo a vedere insieme quali sono i benefici che il processo di branding (ovvero l’avere ben chiaro chi sei oggi, quale soluzione crei e come lo fai) ti regala.


Ti identifica

Interrogarti e andare a scavare tra le tue competenze, le tue qualità, i tuoi metodi personali, porterà alla luce una versione di te stessa aggiornata e anche rinnovata.
Sono sicura che non sei la stessa (professionista, creativa, artigiana) che eri un anno fa o all’inizio della tua attività. Uno dei primi passi per costruire o rinnovare il tuo brand consiste nel riguardare quello che hai compiuto fin qui, mettere bene in chiaro quali tuoi punti di forza vuoi trasmettere e poi volgere lo sguardo in avanti, verso il futuro del tuo business e verso la futura te stessa, Questo passaggio ti aiuta a guardarti allo specchio per quella che sei diventata oggi, con una nuova luce.

Il lavoro su te stessa e sul tuo brand personale ti regala consapevolezza di chi sei stata e di chi vuoi diventare. E ne guadagnerai in sicurezza di te e delle tue capacità.

Ti distingue

Quando prendi del tempo per definire con chiarezza quali sono gli aspetti che caratterizzano la tua personalità, le tue competenze e il tuo modo di lavorare, stai mettendo in evidenza i tuoi punti più luminosi e tratteggiando un brand unico nel suo genere. Il mix che nasce dalle tue caratteristiche personali, infatti, non potrà che essere unico e irripetibile.

Ecco che il processo di branding ti mette di fronte, con forza e naturalezza, alla tua unicità e così facendo ti differenzia anche da tutti gli altri.

Avendo ben chiaro il tuo brand e comunicando in modo coerente, prenderai un posto nel mercato e nella mente delle persone a cui ti riferisci. In poche parole: ti posizionerai.

Il tuo brand personale ti permette di diventare e poi rimanere un punto di riferimento, nel tuo settore. É il tuo alleato per restare rilevante nella mente delle persone ed essere ricordata. 

Ti connette alle persone giuste

Mettere a fuoco i valori su cui fondi la tua attività e le azioni che compi di conseguenza, ti farà avvicinare da persone naturalmente legate agli stessi valori.
Quando riesci a raccontare davvero chi sei e come lavori, attrai persone a te affini, che stanno cercando una persona come te per risolvere un loro bisogno e con le quali sarà spontaneo creare una connessione.

4 domande finali per il tuo brand personale:

Per finire, ho 4 domande per te se hai voglia di dedicarti al tuo brand e poi raccoglierne i frutti

Rispondi a queste domande:

⭐️ Chi sei oggi? Quali sono i traguardi di cui vai più fiera? Quali sono i tuoi punti di forza?

⭐️ Chi vuoi diventare? A quali obiettivi e competenze aspiri?

⭐️ Cosa vuoi realizzare per gli altri? Come li trasformi? Quale cambiamento porti nel mondo?

⭐️ Come ti sintonizzi con le altre persone? Che relazioni vuoi intessere con loro?

Il nostro brand arriva prima di tutto, ci presenta al mondo. Prendiamocene cura.

Se senti il bisogno di un supporto professionale per creare il tuo brand, scopri la mia consulenza per professioniste della maternità.  É semplice, rispettosa dei tuoi tempi e gentile, come me.


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I motivi che più facilmente ti allontanano dalla creazione del tuo piano editoriale potrebbero essere tra questi 3:

  1. Prepararlo ti richiede troppo tempo
  2. Non sai esattamente da dove cominciare
  3. Temi di sentirti intrappolata in uno schema, senza più spontaneità


1.Prepararlo ti richiede troppo tempo

É vero, come per ogni azione strategica della tua comunicazione mettersi a scrivere un piano editoriale richiede del tempo. Serve del tempo di qualità per fare ricerca, ascoltare, scegliere i propri obiettivi e studiare i contenuti per arrivarci. Ma è tempo ben speso, perché è  l’unico modo per segnare una strada da seguire che ti porti davvero dove desideri.

Le buone notizie che possono darti sono:

  •  una volta segnata la strada con il tuo piano editoriale, sarà molto più facile preparare i singoli contenuti,
  •  sul lungo periodo risparmi molto più tempo preparando il piano editoriale rispetto a dover ideare e scrivere da zero i tuoi contenuti di volta in volta,
  •  più ti alleni a preparare i tuoi piani editoriali e meno tempo ci metterai,
  •  se ti prendi del tempo per dedicarti solo e unicamente al piano editoriale, vedrai che sarai più concentrata e produttiva e lo scriverai più velocemente.


Vorrei darti ancora qualche consiglio in più, su come potresti provare a ottimizzare i tempi per la scrittura del piano editoriale:

  • Ragiona su quali sono i temi fondanti per il tuo brand personale. Potresti individuare da 3 a 5 temi massimo e parti sempre alimentando questi argomenti.
  • Definisci un momento ben preciso in cui dedicarti solo al tuo piano editoriale e (magari) anche alla scrittura e programmazione dei tuoi contenuti.
  • Valorizza i contenuti che hai già scritto. Riprendili sotto altri punti di vista, riproponili, trasformali in nuovi formati per distribuirli anche su altri canali.

2.Non sai esattamente da dove cominciare:

Ci sono tanti modi in cui puoi creare un piano editoriale che sia utile a raggiungere i tuoi obiettivi, è importante che tu riesca a capire qual è la modalità che fa per te.
Se non sai da che parte iniziare, metterti in ascolto e andare a rivedere tutti gli scambi che hai già avuto con le tue persone è sempre una buona idea. Il piano editoriale, come strumento guida, può avere tanti formati diversi. Ognuno può trovare il suo. Il bello sta proprio nelle varie scelte legate al proprio piano personale e per farle, prima di scegliere, serve ascoltare.

  • Ti parlo in modo più dettagliato dell’ascolto come primo passo della creazione del piano editoriale in questo articolo Come impostare il tuo piano editoriale
  • o anche riascoltare la diretta che ho dedicato all’ABC del piano editoriale, salvata nel Gruppo FB. Ti aiuterà a capire meglio che cos’è un piano editoriale e cosa puoi fare da subito per realizzarlo.

3.Temi di sentirti intrappolata in uno schema, senza più spontaneità:


La riflessione a mente fredda che fai quando ti metti a ragionare sul tuo piano editoriale fissa delle basi. Puoi immaginarli come dei sassi pesanti che segnano il cammino della tua comunicazione futura. Quei sassi (i contenuti che prepari prima e programmi) restano lì e indicano la direzione della tua comunicazione rendendola chiara a chi ti legge e puntando all’obiettivo.
A questo cammino segnato tu potrai aggiungere in ogni momento i tuoi pensieri, riflessioni, illuminazioni. E non dovrai preoccuparti di tappare buchi o ragionare sulla strategia perché quella generale è già fatta. Più la tua comunicazione sarà impostata e programmata in anticipo e più avrai tempo per essere davvero libera di ricercare ispirazioni e parlare di te e del tuo lavoro liberamente
Più pianifichi i tuoi contenuti strategici in anticipo e più avrai tempo per essere libera di fare ricerca, inseguire nuove strade e proporre il tuo pensiero a briglie sciolte. Sarà proprio la tranquillità di aver già definito la strada maestra dei tuoi contenuti, a renderti libera di esprimerti e di aggiungere anche contenuti legati al momento che stai vivendo.

Il tuo piano editoriale come sta? L’hai aggiornato, rivisto, trasformato nel tempo? Ti sei stancata di prepararlo? O non hai mai iniziato a crearne uno?

Ho creato un planner scaricabile molto snello, che parte invitandoti a fissare i tuoi obiettivi e i tuoi argomenti e poi ti permette di compilare e osservare i contenuti e i loro tempi. Ho già impostato una versione del mese in bianco e nero (se sei più minimalista e pragmatica) e una versione con i colori della mia palette (se ti ispirano calma e concentrazione).
Se vuoi averlo per creare il tuo piano editoriale, ti invito a iscriverti alla mia newsletter Serena.

Se hai già provato altre volte a preparare il piano editoriale ma hai deciso che ti richiede troppo tempo, se pensi che non sia tanto utile e funzionale per la tua comunicazione online, se ti è capitato di disegnare piani fantastici e poi non seguirli, in questo articolo ti presento 3 passi per risparmiare tempo, puntare al tuo obiettivo e renderti riconoscibile. Ecco come potresti lavorare ad un piano editoriale semplice, sostenibile e personale.


Che cos’è il piano editoriale e perché da un pensiero stressante può diventare un tuo fedele alleato:


Il piano editoriale è un documento guida per la tua comunicazione, dentro il quale vai a segnare:

gli argomenti di cui parlerai nella tua comunicazione,

i canali sui quali la distribuirai

le tempistiche di massima con cui lo farai.


Puoi organizzarlo in molti modi diversi: individuando le macro-categorie per raccontare di volta in volta la tua attività (andando cioè a individuare quei temi-contenitori, all’interno dei quali puoi raggruppare tante informazioni, come ad esempio: chi sei, il dietro le quinte, i vantaggi della tua offerta, consigli, ispirazioni) o puoi scegliere delle rubriche fisse da seguire a cadenza regolare (per esempio: il lunedì o il primo giorno di ogni mese presenti un nuovo argomento, il mercoledì è il giorno in cui inviti un’altra professionista e la intervisti o preparate un contenuto in collaborazione, ogni ultimo venerdì del mese lanci un servizio in promozione).

Il piano editoriale è uno strumento strategico per raggiungere i tuoi obiettivi.

Ti aiuta perché ti permette di studiare e creare con largo anticipo la tua comunicazione, ottimizzando i tempi.
É funzionale al tuo business perché ti spinge a ragionare sulle azioni e sui contenuti che ti permettono di puntare dritta al risultato che vuoi ottenere e ti supporta a monitorare l’ andamento della tua comunicazione, una volta che i contenuti sono andati online, per capire se la direzione è quella giusta o va aggiustato il tiro.

In più, non offre il suo supporto solo a te ma anche alle persone che già ti seguono e a quelle che iniziano a conoscerti perché ti rende riconoscibile: fissando una rosa di argomenti specifici, di categorie ben definite o di rubriche regolari di cui parlerai, chi ti segue saprà cosa può aspettarsi da te e se interessato ti seguirà.

scrivo il piano editoriale

Adesso che abbiamo fissato che il piano editoriale è uno dei migliori strumenti da farsi amici per ottimizzare i tempi, parlare al tuo pubblico e avvicinarti ai tuoi obiettivi, proseguiamo capendo come puoi creare un piano editoriale strutturato, in 3 passi.

1. Mettiti in ascolto:

Per decidere come impostare il tuo piano editoriale, il primo passo consiste nella ricerca e nell’ascolto delle persone a cui ti rivolgi. Una cosa infatti è immaginare e intuire cosa potrebbe essere interessante e tutt’altra cosa è andare a cercare e trovare evidenza di quello che effettivamente interessa alle tue persone in un dato momento.
Ecco quali azioni puoi mettere in atto per ascoltare:

  • Cerca su Google le parole chiave legate al tuo settore di riferimento e alle tematiche principali di cui vorresti parlare e analizza i risultati della ricerca.
  • Vai sui social network (come Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Youtube) e leggi cosa scrivono le persone di una tipologia di servizio o di determinati argomenti o prodotti, collegati al tuo ambito. Leggi anche gli scambi nei Gruppi e sui Forum, cercando di andare a capire quali sono le domande che compaiono più spesso e come rispondono tra di loro le persone. Puoi analizzare i casi in cui si parla molto bene di un argomento, un servizio, una tipologia di prodotto, studiando quali sono le caratteristiche principali che lo fanno scegliere e rendono i clienti soddisfatti. Così come, al contrario, potresti spulciare gli eventuali malumori e le recensioni negative legate ad un dato ambito o ad uno specifico prodotto o servizio.
  • Utilizza strumenti gratuiti per scoprire che cosa sta cercando il tuo pubblico. Il sito www.answerthepublic.com nei risultati di ricerca ti riporta quello che le persone chiedono (ovvero quello che ricercano online) rispetto ad un argomento, ad una parola, ad un prodotto o ad un brand. Ed esistono poi tanti strumenti di ricerca delle conversazioni che avvengono sui social, gratuiti, come Mention, Buzzsumo e Sproutsocial.
  • Chiedi anche alla tua rete di conoscenze e alla tua community. Non sottovalutare l’importanza dei feedback che puoi ricevere andando a chiedere in modo diretto cosa ne pensano le persone con cui ti relazioni ogni giorno, offline e online. Fai tesoro di tutte le conversazioni, i messaggi privati, le email, i commenti che hai già ricevuto sui tuoi canali di comunicazione. Rilancia aprendo il dialogo con le persone che ti seguono online, puoi farlo nella tua newsletter o nelle Storie con domande aperte e sondaggi.

Dedicando del tempo a questa fase di ricerca e collezionando i risultati, avrai modo di capire che cosa risulta davvero interessante per le persone a cui ti rivolgi, che cosa vorrebbero trovare in un determinato prodotto o servizio, di che cosa hanno bisogno. E potrai prendere ispirazione (rielaborandola in modo personale) dagli esempi migliori che hai visto, da una parte, e ragionare su come andare a colmare una mancanza, dall’altra.

2. Scegli con cura gli argomenti di cui parlare:

Tutte le informazioni e le risposte che hai trovato nella prima fase, sono la base preziosa per aiutarti a scegliere quali saranno gli argomenti principali che vuoi toccare con la tua comunicazione. Puoi decidere di cavalcare i trend, rielaborando a tuo modo i temi più sentiti o più in voga in un dato momento, o puoi decidere di andare a colmare i buchi e le lacune che hai individuato.

Su quali altri elementi potresti fondare la scelta di quali argomenti trattare?

  • Tieni sempre ben presente quali sono le tematiche che ti posizionano, ti staccano dai tuoi competitor o ti rendono molto riconoscibile. Vale sempre la pena fare una riflessione di fondo su quali sono i temi che senti più tuoi, perché rispondono bene alle tue competenze o ti appassionano. E quindi potresti parlarne per ore.
  • A seconda poi di come è strutturata la tua offerta e del tuo calendario di marketing: ad esempio se prevedi di presentare un nuovo prodotto o un nuovo servizio, se farai un periodo di promozioni speciali, se stai lavorando al lancio di un nuovo progetto, se stai ampliando il tuo pubblico di riferimento.
  • Se per esperienza o a intuito puoi immaginare che in determinati periodi o momenti dell’anno ci saranno delle tematiche più ricercate di altre. Ragiona sulla stagionalità della tua offerta: ti vengono in mente dei momenti particolari in cui pensi che le persone potrebbero essere più attirate e interessate?

Se vuoi puoi scaricare la Mappa ispirata per scegliere i tuoi contenuti, che ho preparato per accompagnarti nella ricerca dei tuoi argomenti più significativi.

3. Prepara il calendario editoriale:

Quando hai individuato gli argomenti di cui parlerai nello specifico, il passo successivo è decidere come organizzarli. L’ultima fase del percorso che stiamo facendo consiste nel definire delle tempistiche per ogni contenuto che intendi proporre.

Nel tuo calendario editoriale vai a specificare quando pubblicherai ogni contenuto.
Puoi organizzare il tuo calendario editoriale come vai meglio, potresti ad esempio segnare il titolo del contenuto, il canale sul quale lo condividerai, il formato che hai scelto per parlarne e la sua data di messa online.

Come puoi decidere in anticipo i tempi con cui proporrai i tuoi contenuti? Non esistono regole valide per tutti, l’unico modo è provare e testare quelli che funzionano per te.
Puoi ragionare a ritroso, segnando innanzitutto la data di uscita o di lancio di un tuo servizio o promozione, e poi segnare sul calendario tutti i contenuti intermedi che prevedi di pubblicare. In questo modo fai sì che le persone abbiano il tempo e il modo di scoprire, incuriosirsi, capire, confrontare e poi arrivare scegliere quello che stai comunicando.

Io consiglio sempre di porsi dei tempi abbastanza dilatati, sia perché è necessario ripetere più volte lo stesso messaggio per iniziare a farsi strada nella mente dei tuoi potenziali clienti, sia perché penso sia sempre meglio arrivare prontissimi e con tutti i contenuti già confezionati rispetto a prendersi all’ultimo e rincorrere con il fiato corto. Perciò, se non puoi basarti su esperienze passate dei tuoi tempi comunicativi, io aggiungerei sempre almeno una settimana in più per ogni progetto lungo.

Se hai seguito insieme a me questi 3 passi:

  • sei più consapevole di cosa pensano e cosa ricercano le persone a cui ti rivolgi,
  • hai una lunga lista di idee di contenuti per poter rispondere alle loro esigenze e renderti riconoscibile
  • hai anche stilato un calendario di massima da seguire per programmare tutti i tuoi contenuti.

In questo modo potrai studiare la tua strategia e analizzare il suo andamento per correggere il tiro, ottimizzerai i tempi di ideazione, creazione e programmazione dei tuoi contenuti e potrai goderti a pieno il momento di un lancio o la presentazione di un nuovo prodotto perché avrai la mente libera e sarai disponibile a dialogare con le tue persone.

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Per ringraziarti del tempo che mi dedicherai, avrai in regalo una call gratuita di mezz’ora con me, nella quale metteremo a fuoco cosa potrebbe aiutarti a impostare il tuo piano editoriale, per comunicare con più costanza ed efficacia.

Tra le Risorse gratuite del mio sito, c’è il Planner mensile per il tuo piano editoriale.

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Siamo all’inizio di un nuovo anno e mi piacerebbe immaginarti animata da tante idee e intenzioni, pronta a segnare la rotta del tuo brand personale verso nuove destinazioni. Potresti però sentirti confusa dalle troppe idee o già stanca dal peso dei buoni propositi che ti sei data.

Per iniziare a pianificare il tuo futuro senza partire subito in quarta e senza sentirti sopraffatta, può aiutarti selezionare un evento, un’idea, un progetto su tutti e concentrarti solo su quello.
A questo serve il progetto dell’anno. 
A farti sognare, a motivarti e a farti partire per poi lavorare con tutte le tue forze verso un unico obiettivo.

In quest’articolo ti guido alla scoperta di:    

  • Cos’è il progetto dell’anno, come puoi riconoscerlo
  • Come puoi trovare il tuo progetto dell’anno

    Se preferisci ascoltarmi al posto di leggermi, questo argomento l’ho trattato anche in una diretta che trovi salvata nel Gruppo FB Cura le tue radici (dedicato al nutrimento del tuo brand personale) insieme ad Elisa Raffaelli.

    Premessa: tu arrivi prima di tutto

    Parto da una premessa iniziale: in quest’articolo trovi i miei suggerimenti per lavorare al tuo progetto dell’anno, tu sei libera poi di calarli nella tua realtà e di declinarli a tuo modo, perché non esistono regole fisse o funzionali per tutti.

    Tu come persona arrivi prima di tutto. Con la tua personalità, i tuoi tempi, i tuoi modi, le tue attitudini e anche le tue vulnerabilità.
    Arrivi prima dei traguardi che deciderai di raggiungere, delle idee che vorrai realizzare, dei propositi che cavalcherai quest’anno.

    Ci tengo a precisare che ogni scelta, ogni desiderio, ogni destinazione dovrai sentirla innanzitutto tua. Perché non ci sono consigli, strategie, percorsi che funzionano per tutti. Tantomeno quando parliamo di comunicazione.

    Per questo motivo spesso accanto ai concetti di pianificazione, comunicazione, obiettivo, aggiungo l’aggettivo “personale”. Perché penso che non possano esistere pensieri, progetti, percorsi se non quelli che vibrano nelle tue corde, che illuminano i tuoi occhi, che crei pezzo per pezzo su misura per te.

    Quindi prima di cominciare a concentrarci insieme sui tuoi progetti futuri, vorrei dirti che tu come persona per me sei importante e più importante di qualsiasi piano, strategia o obiettivo..

     

    Cos’è il tuo progetto dell’anno:

    Il progetto dell’anno è la tua selezione personale di un’idea che ti porti in avanti. É per sua natura grande e impegnativo, ti richiede tempo, energie e tante azioni da organizzare e pianificare. Va collocato nel corso dei mesi entro l’anno corrente

    Restringiamo il campo delle scelte alla tua attività o alla tua passione, quindi il progetto di cui stiamo parlando in questo caso è inerente alla tua sfera lavorativa e non personale. 

    Nasce nell’ottica di garantirti un guadagno successivo o rappresentare un investimento per il futuro.  Ad esempio se sei all’inizio della tua presenza online e decidi di strutturare la tua comunicazione, un progetto dell’anno grande e sfidante potrebbe essere la creazione del tuo sito web o il presidio di un nuovo canale social.

    Ti porta in avanti, può rappresentare un passo in più nel tuo percorso di libera professionista e dipende da dove ti trovi adesso con la tua attività. Per fare questo passo in più (né troppo corto né fuori rotta), è necessario che tu analizzi dove sei in questo momento. Per ogni business o percorso evolutivo ci sono vari step fisiologici e consecutivi: nascita, maturazione, cambiamento, evoluzione. Ognuna di noi e ogni attività può avere dei tempi diversi, è importante sapere però in quale fase siamo.

    Il tuo progetto dell’anno dovrebbe dipendere del tutto se non per la maggior parte da te e non dagli eventi esterni ed è misurabile sui suoi risultati. Prima di ragionare sulla sua fattibilità, io ti consiglio di lasciarti un momento di immaginazione e di desiderio per sentire cosa sarebbe davvero bello per te realizzare.
    Il progetto dell’anno va sentito forte, urgente, importante; in modo che quando ci saranno sul suo percorso degli imprevisti o degli ostacoli (com’è naturale che sia) tu sia confortata e rinvigorita dalla tua motivazione.

    L’aspetto più funzionale della selezione di un progetto su tutti quelli che puoi pensare è che, una volta scelto, avrai il focus e la chiarezza necessari a stimolarti a fare tutto il possibile perché quel progetto si avveri.

     

    Come puoi riconoscerlo:

    Se ti chiedi come puoi distinguerlo dagli altri progetti che hai in mente, ecco un elenco delle sue caratteristiche peculiari:

    • É grande, richiede tante azioni 
    • É un passo in avanti, misurato rispetto a dove è la tua attività oggi
    • Deve avere a che fare con la tua attività (non personale in questo caso)
    • Porta guadagno o rappresenta un investimento per il futuro
    • Dipende da te e non dall’esterno
    • Deve poter essere realizzabile da te entro l’anno
    • Lo senti come sfidante e ambizioso, magari fuori dalla comfort zone
    • É emozionante per te, sentirlo come urgente e significativo

    Come puoi trovare il tuo progetto dell'anno:

    Per individuare il tuo progetto dell’anno, ti propongo due fasi diverse di lavoro.

    Una prima fase più emotiva e spontanea, con un esercizio in cui ti invito a rispondere per iscritto a questi spunti.

    • “Cosa ti emoziona, ti fa arrabbiare, ti appassiona di più?”
    • “Se potessi cambiare un solo aspetto della tua vita, con una bacchetta magica, quale sarebbe?
    • “Non sarebbe meraviglioso se…”
    • “Se avessi 3 ore in più ogni giorno, come le utilizzeresti?”

    Da quello che hai scritto adesso ricava una lista ragionata di idee più concrete che vorresti realizzare quest’anno.

    La seconda fase consiste nella rilettura, valutazione e selezione di un unico grande ed emozionante progetto. 

     

    Sei riuscita a scegliere il tuo progetto dell’anno? Fammelo sapere nei commenti!

    Se stringi tra le mani il tuo progetto dell’anno e vorresti avere un supporto nella pianificazione, puoi iniziare da questo articolo: Pianifica la tua comunicazione in 3 passi.